La cucina nelle isole Canarie, e quindi a Fuerteventura, subisce due influenze principali: una è quella spagnola, dovuta alla presenza degli iberici nell’arcipelago, l’altra è quella musulmana, frutto degli anni di dominazione araba.
Esiste però anche una cucina locale, realizzata con ingredienti presenti sul territorio e della quale presentiamo qui alcuni tra i piatti principali.
Il Gofio è una farina di cereali tostati che si consumava già prima dell’arrivo dei colonizzatori europei. È un alimento che contiene vitamine, proteine, fibre e vari minerali, elementi indispensabili per una corretta alimentazione. È piuttosto facile da ottenere e il modo più comune per consumarlo è nel latte; è anche utilizzato al posto del pane per accompagnare le pietanze, oppure per colazione. La sua diffusione ha raggiunto anche il Sudamerica e alcune zone dell’Africa.
Il Mojo è l’accompagnamento fondamentale per molti piatti dell’arcipelago delle Canarie. Si tratta di una salsa che può essere, secondo gli ingredienti usati, rossa o verde. La versione rossa, preparata con i peperoncini, è più piccante, mentre quella verde ha l’effetto mitigante di erbe quali il prezzemolo e il coriandolo. Con il mojo si può condire davvero ogni piatto, facendo attenzione a combinare la salsa rossa con le carni e quella verde, più delicata, con il pesce. Un piatto si adatta alla perfezione al mojo: le papas arrugadas.
Le papas arrugadas, più che un piatto, sono un modo speciale di preparare le patate. Il metodo di cottura consiste nel far bollire piccole patate con la buccia in un’acqua molto salata (un tempo si usava quella di mare), così da far rimanere una crosta salina una volta versata l’acqua. Si possono consumare sole o con pesce e carne. Come detto, è quasi obbligatorio versare sopra una buona quantità di mojo rosso.
Il formaggio di capra è prodotto principalmente su tre isole, ma è il Majorero di Fuerteventura quello più rinomato dell’arcipelago. È prodotto in forme da uno a sei chili e ottenuto dalla capra Majorero, incrocio fra capi locali e capi importati dalla madrepatria iberica. Si presenta con una crosta bianca e farinosa che diventa gialla con l’invecchiamento. Il Majorero si può mangiare, corredato di mojo, come tapas oppure accompagnato da un bicchiere di vino. È il primo formaggio di capra spagnolo a ottenere la denominación de origen, che certifica la genuinità e l’originalità del prodotto.
Le tapas sono un elemento fondamentale della cucina iberica e le troverete molto spesso anche a Fuerteventura. Si tratta dell’equivalente del nostro aperitivo, ovvero un piccolo piatto da accompagnare alla bevanda. In Spagna però, a differenza dell’Italia, pagherete ogni porzione richiesta e quindi non aspettatevi un prezzo modico a fine consumazione, se avrete collezionato decine di piattini!
Viaggiando per l’isola vi accorgerete di quante capre vi vengono allevate. Questo si riflette anche nella numerosa offerta di piatti di carne di capra, spesso preparata al forno. Altri animali da cui si ricava carne da mangiare sono il maiale e il coniglio. Un piatto molto popolare è il Puchero, misto di carne (vitello e maiale) e verdure bollite, da cui il giorno dopo si suole preparare il tumbo de puchero, una zuppa con i resti delle verdure.
Il pesce è un alimento tipico dell’isola di Fuerteventura. Tuttavia può risultare strano che lo si conservi sotto sale e non lo si prepari fresco: usanza dovuta, in passato, al bisogno di prevenire la penuria di cibo. Tra i piatti di pesce un rilievo particolare ha il sancocho, una zuppa tipica di molti paesi sudamericani e delle isole Canarie. Nell’arcipelago la si consuma con pesce salato, papas arrugadas e mojo. Può essere accompagnato dal gofio e da formaggio bianco. È un piatto tipico del Venerdì Santo, in rispetto al precetto dell’astinenza dalla carne.
Uno dei dolci più amati è il bienmesabe, un piatto di origine araba a base di miele e mandorle, spesso servito con il gelato. Un altro piatto ottimo per terminare un pasto è il frangollo, a base di latte, farina di mais, limone e uova.
Il Churro è uno spuntino tipico della penisola iberica, molto diffuso anche sulle isole Canarie. Si tratta di un bastoncino dolce, preparato con una pastella composta da farina, olio, zucchero e sale. Solitamente i churros si vendono sulle bancarelle e in modo particolare nei mercati e durante le feste. Sono consumati con la cioccolata e spesso, come colazione dopo una nottata di festeggiamenti.
In tema di vini, al contrario di Lanzarote, non esiste una cultura della produzione del vino a scopo commerciale. Il vino prodotto sull’isola è destinato esclusivamente al consumo locale.
È possibile rinunciare a tutte le delizie della cucina locale rifugiandosi nei ristoranti che servono piatti italiani o di cucina internazionale. Questi non mancheranno soprattutto nelle località turistiche, anche se, preferendoli ai locali, si perderà l’occasione di aggiungere al vostro viaggio un’ottima esperienza culinaria.
(fonte viaggi.virgilio.it)