Fuerteventura, una storia millenaria

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La mitologia greca racconta che le sette isole delle Canarie (Gran Canaria, Tenerife, Gomera, Lanzarote, Fuerteventura, El Hierro e La Palma) erano abitate dalle sette figlie di Esperide, il figlio del re Atlante e della Notte. Le sette sorelle abitavano ciascuna su un’isola diversa, cibandosi di mele d’oro. A sorvegliarle e a proteggerle era preposto Ercole, che stava di sentinella all’altezza dello stretto di Gibilterra, impedendo il passaggio di qualunque nave osasse attraversarlo. 
I Fenici furono tra i primi popoli a sbarcare alle Canarie; da queste isole traevano la porpora, sostanza colorante per la quale erano famosi in tutto il Mediterraneo: per questo motivo le Canarie erano note come ‘Arcipelago delle Purpurias’. È con questo nome che le conoscevano i Cartaginesi, giunti sulle isole intorno al 500 a.C. 
Le Isole Canarie non furono oggetto di conquista da parte degli europei fino all’inizio del XV secolo. In quell’occasione, l’avventuriero francese Jean de Béthencourt conquistò prima Lanzarote e poi proprio Fuerteventura, dove costruì anche un forte. L’attuale Betancuria divenne la capitale dell’isola e tale rimase fino al 1834. Gradualmente gli europei conquistarono tutta l’isola, arrivando, due secoli più tardi, a impossessarsi di El Cotillo, la capitale dell’antico regno di Maxorata. Nel secolo successivo nacque una rivalità tra le potenti famiglie del nord e la milizia territoriale di stanza a La Oliva. Nel 1821 Fuerteventura, assieme alle altre isole, diventò provincia della Spagna. A causa della rivalità tra Gran Canaria e Tenerife, si giunse nel 1927 alla divisione della provincia: Fuerteventura fu inserita nella parte orientale con Lanzarote e Gran Canaria.
Negli anni ‘70 iniziò l’era del turismo, che innalzò il tenore di vita degli abitanti fino all’attuale livello di benessere. La storia delle isole Canarie vide un paio di tentativi di raggiungere l’indipendenza, sempre frenati dalla madrepatria con la giustificazione che le isole erano troppo povere per potersi sostenere da sole. Oggi questo motivo è venuto meno, ma sono diminuiti anche i moti indipendentisti e le richieste delle isole tendono per lo più a raggiungere maggiori autonomie in seno alla madrepatria.

(fonte viaggi.virgilio.it)

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